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mercoledì 25 gennaio 2012

Salite Romagna - Salita Montefiore Conca - versante da Morciano di Romagna - Altimetria

Dopo aver illustrato in precedenza una delle due salite che conduce al bellissimo paesino di Montefiore Conca, e cioè quella più dura del versante la Pedrosa, qui sotto mostro in dettaglio l'altra salita. E' il lato più facile, ed è quello affrontato da Morciano di Romagna.
Lunga circa 5,8 km la salita è molto tranquilla ed immersa nel verde. Offre bei paesaggi sulle colline del Montefeltro, sul paese di Tavoleto, e sugli ultimi paesini Malatestiani tra romagna e marche di Saludecio e Mondaino. Durante l'ascesa nelle giornate di bel tempo e cielo terso è possibile vedere il mare, una bella panoramica sulla riviera Romagnola e il promontorio di Gabicce Monte e del Parco naturale del Monte San Bartolo.
Le rilevazioni cominciano dal bivio che da Morciano di Romagna divide la strada da una parte per Saludecio e dall'altra per Montefiore Conca.
Le altimetrie sono state redatte con dati ottenuti tramite misurazione da ciclocomputer e con GPS.  La rappresentazione grafica viene fornita a scopo puramente indicativo ed amatoriale, e senza l'assunzione di alcuna responsabilità in merito all'uso dei dati soprariportati.


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Francesco

venerdì 20 gennaio 2012

Bici in Romagna e Marche d'inverno - da Riccione a Fano attraversando Pesaro e il parco naturale del Monte San Bartolo - Percorso 7

In Romagna, da Riccione, o dalle zone limitrofi, un classico giro invernale per chi anche durante i periodi di freddo non vuole rinunciare alla bici e al ciclismo in genere, è quello che vi propongo qui sotto. E' un percorso ciclistico che consiglio di fare durante l'inverno, ma va bene in tutte le stagioni. Si adatta all'inverno perchè c'è tanta pianura, e perchè si affrontano pochi e brevissimi tratti di salita, dove così non si rischia di prendere freddo in discesa. Il tracciato va dalla Romagna alle Marche, e ritorno in Romagna senza mai abbandonare la vista del mare. I bei paesaggi e il mare sono le costanti lungo tutto questo percorso.
Partendo da Riccione da piazza Unità (la piazza dove il venerdì c'è il mercato) si prende la statale Adriatica, Circonvallazione SS16 e si tiene direzione Pesaro. Proseguendo su questa strada si attraversano Misano Adriatico e Cattolica, gli ultimi comuni della Romagna, e poi ci troviamo nelle Marche. Fin qui nessuna difficoltà, l'unico imprevisto può essere il vento che, specie d'inverno, non manca mai. Affrontiamo in zona Siligata una breve ascesa, tutta altamente pedalabile, su di una bella strada larga, poi breve discesa e in poco tempo ci troviamo a Pesaro. Da qui sempre sulla strada statale Adriatica SS16 puntiamo verso Fano, e ci si apre una strada molto bella dove alla nostra sinistra possiamo ammirare il mare. A volte il mare è li silenzioso e piatto come una tavola,e a guardarlo ti fa perdere l'orizzonte, mentre altre volte è burrascoso e arrabbiato, che il vento sembra urlarti. Giungti a Fano, attraversiamo il centro e teniamo sempre la SS16 direzione Senigallia. Appena giunti sul bel e spettacolare ponte di Fano, che attraversa il fiume Metauro proprio nei pressi della sua foce, prendiamo la rotonda e facciamo la strada inversa fino a Pesaro. Questa volta il mare ad accompagnarci lo troveremo sulla destra. 
 Tornati a Pesaro abbiamo già messo nelle gambe circa km 57-60, ed ora ci aspetta la bellissima e tranquilla strada che attraversa il parco naturale del Monte San Bartolo. Dalla zona del porto di Pesaro imbocchiamo la strada panoramica che collega Pesaro a Gabicce Monte, e subito cominciamo a salire. La strada si tuffa nel verde ed è estremamente tranquilla, stupenda in tutte le stagioni. Offre bei paesaggi, anzi paesaggi unici, con viste mozzafiato sul mare. Finita l'ascesa di circa km 3-3,5 si comincia un contiuno sali scendi e si tiene direzione Gabicce Monte. Lungo la strada che ci porta a Gabicce Monte, sempre totalmente immersa nella natura, attraversiamo i caratterstici ed affascinanti paesini di Santa Marina AltaFiorenzuola di Focara, e Casteldimezzo, i quali sicuramente meritano una visita da parte di chi non è mai passato da queste parti. Giunti a Gabicce Monte, il quale anche questo merita una sosta per ammirare l'inconfondibile ed unico panorama che offre in ogni stagione su tutta la riviera romagnola, effettuiamo una rapida discesa di circa km 1,7 sulla SS16 e rientiramo velocemete in Romagna. Facciamo la strada inversa dell'andata e torniamo a Riccione, nostro punto di partenza.


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Nelle giornate invernali potreste incontrare me ed i miei amici su queste strade. Per inofrmazioni, consigli o per accompagnarvi contatatemi pure vai e-mail.
On winter days you could meet me and my friends on these roads. For Information, advice or to accompany you send me an e-mail
Francesco

lunedì 16 gennaio 2012

Salite Romagna - Salita Montefiore Conca - versante la Pedrosa - Altimetria

Oggi vi presento una classica salita Romagnola della provincia di Rimni. E' una salita tosta che non lascia mai un attimo di tregua, tranne che nei metri finali. Lunga circa km 3,1 con pendenze da brividi e un paio di curve mozza fiato, in alcuni tratti nelle belle giornate offre bei paesaggi sulla riviera romagnola. State sicuri che questa ascesa vi lascerà senza fiato nel vero senso della parola.  
La salita, compresa di altimetria e mappa, è quella di Montefiore Conca, affrontata dal versante strada la Pedrosa.
Le rilevazioni effettuate, cominciano poco prima del piccolo ponte di mattoni rossi che si incontra lungo la strada.

Le altimetrie sono state redatte con dati ottenuti tramite misurazione da ciclocomputer e con GPS.  La rappresentazione grafica viene fornita a scopo puramente indicativo ed amatoriale, e senza l'assunzione di alcuna responsabilità in merito all'uso dei dati soprariportati.


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Francesco

giovedì 12 gennaio 2012

Burrasca d'Inverno dal molo di Rimini

Il mare d'Inverno in Romagna.
Burrasca invernale dal molo di Rimini.


Francesco

martedì 3 gennaio 2012

ROMAGNA di GIOVANNI PASCOLI - da RICORDI - MYRICAE

Il tributo di un grande poeta alla mia Romagna


ROMAGNA
a Severino


Sempre un villaggio, sempre una campagna
mi ride al cuore (o piange), Severino:
il paese ove, andando, ci accompagna
l'azzurra vision di San Marino: 


 sempre mi torna al cuore il mio paese
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Là nelle stoppie dove singhiozzando
va la tacchina con l'altrui covata,
presso gli stagni lustreggianti, quando
lenta vi guazza l'anatra iridata,

 oh! fossi io teco; e perderci nel verde,
e di tra gli olmi, nido alle ghiandaie,
gettarci l'urlo che lungi si perde
dentro il meridiano ozio dell'aie;

 mentre il villano pone dalle spalle
gobbe la ronca e afferra la scodella,
e '1 bue rumina nelle opache stalle
la sua laborïosa lupinella.


Da' borghi sparsi le campane in tanto
si rincorron coi lor gridi argentini:
chiamano al rezzo, alla quiete, al santo
desco fiorito d'occhi di bambini.

Già m'accoglieva in quelle ore bruciate
sotto ombrello di trine una mimosa,
che fioria la mia casa ai dì d'estate
co' suoi pennacchi di color di rosa;

e s'abbracciava per lo sgretolato
muro un folto rosaio a un gelsomino;
guardava il tutto un pioppo alto e slanciato,
chiassoso a giorni come un biricchino.

Era il mio nido: dove immobilmente,
io galoppava con Guidon Selvaggio
e con Astolfo; o mi vedea presente
l'imperatore nell'eremitaggio.

E mentre aereo mi poneva in via
con l'ippogrifo pel sognato alone,
o risonava nella stanza mia
muta il dettare di Napoleone;

udia tra i fieni allor allor falciati
da' grilli il verso che perpetuo trema,
udiva dalle rane dei fossati
un lungo interminabile poema.

E lunghi, e interminati, erano quelli
ch'io meditai, mirabili a sognare:
stormir di frondi, cinguettio d'uccelli,
risa di donne, strepito di mare.


Ma da quel nido, rondini tardive,
tutti tutti migrammo un giorno nero;
io, la mia patria or è dove si vive:
gli altri son poco lungi; in cimitero.

Così più non verrò per la calura
tra que' tuoi polverosi biancospini,
ch'io non ritrovi nella mia verzura
del cuculo ozïoso i piccolini,

Romagna solatia, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta;
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Giovanni Pascoli – Myricae – Ricordi di Romagna

Francesco

Aggiornamento del 12 Febbraio 2012.
Qui la mia traduzione e commento in un italiano più comprensibile per tutti Romagna di Giovanni Pascoli
sperando che sia cosa gradita.
Francesco